Pubblicato da: Adelphi il 24/05/2021
Generi: Narrativa, NonFiction
Pagine: 312
Formato: Copertina Flessibile
Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioLa vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II».
Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l’ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall’Afghanistan; di un’americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all’amore.
Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
“Yoga” di Emmanuel Carrère è un’opera che inizia con un’analisi e spiegazione sulle pratiche di yoga, meditazione e tai chi, per poi rivelare lentamente le complesse difficoltà personali dell’autore. La narrazione, che sembra inizialmente focalizzata sui benefici delle discipline orientali, si trasforma in un racconto profondo e struggente sulla depressione e le difficoltà della vita. Questo è il primo libro di Carrère che leggo, quindi non avevo aspettative particolari, ma sono rimasto profondamente colpito dalla sua abilità narrativa.
Carrère è onesto e schietto nel suo racconto. Non si nasconde dietro a eufemismi o metafore elaborate, ma scrive come parlerebbe con un amico stretto. Questa onestà conferisce al libro un livello di autenticità che è raro trovare in altre opere. La sua descrizione della lotta contro la depressione è cruda e reale, rendendo il libro non solo un viaggio nella pratica dello yoga, ma anche un’esplorazione profonda delle difficoltà emotive e mentali dell’autore e di tante altre persone come lui. Grazie alle parole riesce a descrivere, per quanto possibile, le difficoltà con cui vive quotidianamente a livello psicologico.
Carrère utilizza la prosa in modo simile a un flusso di pensiero, rendendo la lettura scorrevole e piacevole. È evidente che l’autore ha un grande talento per la scrittura, capace di trasportare il lettore nel suo mondo interiore con naturalezza e sincerità.
Ho sentito molto vicino questo libro per via dei temi trattati, e penso che il mio giudizio sui contenuti sia in parte soggettivo. Tuttavia, rimane innegabile la magnificenza di “Yoga“. La combinazione di prosa eccellente, narrazione onesta e tematiche profonde lo rende un libro che vale la pena leggere. Se siete alla ricerca di una lettura che offre non solo una guida alle pratiche di yoga, ma anche un’introspezione sincera nelle sfide della vita, “Yoga” di Emmanuel Carrère è una scelta eccellente.