Recensione “Walden. Vita nel bosco” di Henry David Thoreau

Recensione “Walden. Vita nel bosco” di Henry David ThoreauWalden. Vita nel bosco di Henry David Thoreau
Pubblicato da: Feltrinelli il 09/08/2016
Generi: NonFiction, Saggistica
Pagine: 328
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler

Come può un libro all’apparenza così remoto nel tempo e nello sguardo sul mondo parlare come pochi altri al nostro presente? Walden è infatti il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847 nella campagna del Massachusetts. E tuttavia è il testo da cui oltre un secolo dopo prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo. Un semplice diario, che all’esperienza intima unisce la descrizione della vita quotidiana, materiale, fatta di suoni, silenzi, paesaggi reali e immaginari, è per contrasto una riflessione sull’economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno formando come potenza. Tra le righe in cui la penna di un maestro mette in scena la semplicità della vita fra i boschi, scopriamo anche perché Thoreau è l’autore cui si ispireranno Gandhi e le controculture contemporanee. Walden è un’opera inafferrabile e battagliera che ha saputo diventare la bibbia dell’anticonformismo, del rifiuto delle leggi ingiuste e di una vita sobria e immersa nella Natura.

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Walden. Vita nel bosco di Henry David Thoreau è un libro di cui ho sentito parlare spesso, citato in numerose letture, e considerato un classico per chi desidera esplorare uno stile di vita più alternativo e connesso alla natura. Thoreau racconta la sua esperienza di vita solitaria nei boschi vicino al lago Walden, riflettendo sull’autosufficienza e sull’importanza di una vita semplice e consapevole. Il libro è ricco di osservazioni filosofiche e riflessioni personali che, pur essendo state scritte nel 1854, risultano sorprendentemente attuali.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è proprio il suo connubio tra filosofia e descrizioni naturalistiche. Thoreau si sofferma su piccoli dettagli della vita nei boschi, cercando di trarne insegnamenti universali. Tuttavia, l’autore a volte diventa prolisso, dilungandosi in osservazioni che possono sembrare ripetitive o eccessivamente minuziose. Questo stile è parte integrante del libro, ma in alcuni casi ho sentito la necessità di saltare qualche passaggio, non trovandolo sempre strettamente necessario alla narrazione complessiva.

Nonostante le lunghe digressioni dell’autore, Walden offre numerosi spunti di riflessione che meritano di essere sottolineati. È il primo libro che ho sentito l’esigenza di annotare, e alcune delle sue frasi hanno una potenza tale da rendere il volume degno di più riletture. In definitiva, Walden è un libro da avere e da leggere, soprattutto per chi cerca un approccio più riflessivo e sostenibile alla vita.

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