Serie: I casi di Hoke Moseley #2
Pubblicato da: Feltrinelli Generi: Narrativa, Thriller
Pagine: 267
Formato: Copertina Flessibile
Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioReduce da un divorzio, senza un soldo in tasca, vicino alla pensione, trasandato e sovrappeso nonostante i tentativi di stare a dieta, il detective della Squadra Omicidi di Miami Hoke Moseley è pieno di casini. Il capo gli ha sbolognato una valanga di casi irrisolti sulla scrivania. Dovrebbe istruire la sua nuova collega di origine cubana, Ellita Sanchez, giovane e voluttuosa, che però attraversa un momento esistenziale ancora più complicato del suo. L'ex moglie gli rispedisce le due figlie con una lettera accompagnatoria che non prevede replica. E, problema per niente irrilevante a Miami, deve trovare casa. Poi viene chiamato a indagare sulla morte per overdose di un ragazzo e quello che sembrava un caso di routine rischia di trasformarsi in qualcosa di diverso: l'avvenente matrigna della vittima è infatti ansiosa di portarsi a letto Hoke e lui si chiede se questa non sia la soluzione a tutti i suoi problemi. O forse è solo l'inizio di una catena di eventi ancora più imprevedibili e sfortunati?
Trama
La trama è semplice, più tendente verso il genere di narrativa che quello thriller. Non si tratta di nulla di eccezionale, ma rimane comunque coinvolgente e interessante.
I contenuti di questo libro, così come nel caso del precedente, sono a volte volgari e sconci.
Stile di scrittura
Lo stile di scrittura semplice e rapido di Charles Willeford si avvicina molto a quello di Charles Bukowski. Le descrizioni sono ridotte all’essenziale, ma sono comunque sufficienti a creare l’atmosfera adatta per il libro.
Conclusioni
Un ottimo libro se già si apprezza Charles Bukowski, per stile e contenuti.