
Pubblicato da: Mondadori il 14/03/2023
Generi: Biografia
Pagine: 384
Formato: Copertina Rigida

Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioJennette McCurdy ha solo tredici anni quando diventa una celebrità della tv grazie alla serie "iCarly". Dietro il suo sorriso smagliante si nasconde però l'inferno degli abusi fisici e psicologici a cui sua madre la sottopone fin da quando è bambina. Ossessionata dall'idea di fare della figlia una star, Debbie ha assunto il controllo maniacale di ogni aspetto della sua vita. E Jennette, pur di vedere la madre felice e di conquistare il suo amore, è disposta a rinunciare all'infanzia normale che vorrebbe così tanto. Giorno dopo giorno, per anni, Debbie cerca di distruggere Jennette per ricostruirla a suo piacimento. Solo quando il cancro obbliga Debbie a stare in ospedale e lontano da lei, Jennette scopre fino a che punto è riuscita a devastarla. Preda di disturbi alimentari, dell'alcol e di una grave depressione, è costretta ad affrontare il suo passato e il mostro che l'ha resa ciò che non avrebbe mai voluto essere. Scritto con disarmante sincerità e umorismo nero, "Sono contenta che mia mamma è morta" è il racconto di quello che succede quando chi ci dovrebbe amare più di tutti abusa della nostra innocenza. Ma soprattutto è una storia che parla di resilienza e conquista della libertà. E della felicità di farti lo shampoo da sola.
Sono contenta che mia mamma è morta di Jennette McCurdy è un’autobiografia incredibilmente sincera e cruda, in cui l’ex attrice racconta la sua tumultuosa infanzia e adolescenza, dominata dalla presenza soffocante e manipolativa della madre. McCurdy esplora senza filtri la sua esperienza con l’abuso emotivo e fisico, e come questo abbia influenzato profondamente la sua vita, sia personale che professionale. Il libro offre una visione disturbante ma affascinante di cosa si cela dietro il mondo dello show business, soprattutto quando coinvolge bambini, portando alla luce le pressioni estreme e i traumi che ne derivano.
Il libro è scritto in modo impeccabile, con un ritmo serrato che rende la lettura scorrevole e avvincente. L’ho letteralmente divorato, colpito dalla brutalità e dall’onestà della narrazione. Jennette McCurdy non si trattiene nel raccontare dettagli scomodi e spesso dolorosi della sua vita, ma lo fa con una lucidità che rende il tutto ancora più toccante. La sua capacità di descrivere i momenti più oscuri della sua infanzia e della sua carriera è una delle grandi forze del libro. È interessante scoprire cosa si nasconde dietro l’apparente glamour del mondo dello spettacolo, specialmente quando si tratta di bambini costretti a recitare ruoli sotto la costante supervisione di genitori ossessivi.
In conclusione, Sono contenta che mia mamma è morta è una lettura potente e rivelatrice, che offre un’analisi spietata del lato oscuro dell’infanzia nell’industria dell’intrattenimento. Grazie alla scrittura incisiva e all’onestà disarmante dell’autrice, il libro si distingue come una delle autobiografie più coraggiose che abbia mai letto.