Recensione “Sagre d’Italia” di Donatella Alquati e Giorgio Mininno

Recensione “Sagre d’Italia” di Donatella Alquati e Giorgio MininnoSagre d'Italia. Viaggio nella tradizione popolare di Donatella Alquati, Giorgio Mininno
Pubblicato da: Slow Food Editore il 18/10/2023
Generi: Cucina, Culturale
Pagine: 368
Formato: Copertina Rigida
four-stars
Recensione senza spoiler

Il cibo e le preparazioni della cucina tradizionale ne sono il fulcro. Al di là delle sagre “inventate” più recentemente, quasi dal nulla, ne esistono di antiche, dedicate a piatti tradizionali molto particolari, profondamente parte di usi locali che altrimenti si sarebbero forse dimenticati. Si tratta di momenti spettacolari, in cui al cibo si dedica tutta la comunità, legandolo a ricorrenze religiose o che si perdono nella notte dei tempi. Gli autori, con fotografie evocative e testi costruiti come agili reportage, hanno selezionato e portano in pagina le sagre più o meno note, ma sempre rispettose della qualità del cibo, della sostenibilità e realmente autentiche. Sagre che in qualche modo possono definirsi Slow Food approved. A completare questo volume ci sono le ricette dei protagonisti gastronomici, i piatti e prodotti, più un lungo compendio, regione per regione, che è un calendario nazionale delle sagre, davvero tantissime. Mese per mese saprete dove andare e cosa troverete.

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Ho acquistato “Sagre d’Italia” incuriosito dalla qualità del libro. La copertina rigida è accattivante e piacevole al tatto, le immagini presenti nel libro numerose e molto attraenti. Questi fattori, uniti al mio interesse per la storia e la cultura culinaria, mi hanno portato a leggere questo libro.

Sagre d’Italia” si divide in tre parti: presentazione di una sagra, qualche ricetta relativa ad essa, fotografie d’accompagnamento. A fine libro vi sono poi informazioni su oltre 900 sagre, una lista non esaustiva ma sicuramente notevole.

Le descrizioni delle sagre sono ben scritte, ma purtroppo un po’ brevi e poco dettagliate. Le fotografie, che spesso occupano pagine intere, sono ben fatte e immergono il lettore nell’atmosfera della sagra.
Purtroppo le ricette sono la parte più dolente del libro. Gli ingredienti sono spesso indicati senza misure, le preparazioni contengono numerosi errori ortografici e sono approssimative, mancando di definire tempi o passaggi precisi. Ho provato una ricetta che mi ispirava, ma è uscito un piatto diverso talmente le istruzioni erano vaghe. Chiaramente si tratta di un libro sulle sagre le cui ricette andrebbero ignorate. Un vero peccato.

Sagre d’Italia” è un buon libro per gli appassionati della cucina della penisola e per coloro interessati a conoscere nuove sagre o approfondirne di note. Le ricette sono da evitare, probabilmente non sono neanche state provate dagli autori.

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