
Pubblicato da: Einaudi il 13/06/2017
Generi: Avventura
Pagine: 240
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioLa prigione di Yuma è un girone infernale, in particolare se hai la pelle scura. Per la legge, l'apache chiricahua Raymond San Carlos e l'ex soldato nero Harold Jackson sono assassini, condannati a marcire in carcere, a meno che qualcuno non gli tagli anzitempo la gola. Ma anche nel peggior posto sulla faccia della Terra si presenta a volte un barlume di speranza. Cinque criminali sanguinari sono evasi da Yuma: se Harold e Raymond riusciranno a consegnarli allo sceriffo, i due, prima nemici poi complici per necessità, potrebbero conquistare uno straccio di redenzione.
Ho acquistato “Quaranta frustate meno una” di Elmore Leonard dopo una ricerca su libri western da leggere. Mi aspettavo quindi un western, ma invece ho scoperto quello che sembra essere uno dei pochi dell’autore che non rientra pienamente in questo genere.
“Quaranta frustate meno una” è un romanzo che si svolge principalmente fra le mura di una prigione. La storia segue due detenuti, Harold Jackson e Raymond San Carlos, e si concentra sulle loro interazioni e sulla vita all’interno del carcere. Verso la fine del libro, finalmente usciamo dalla prigione e ci troviamo immersi in un po’ di azione: cavalli, inseguimenti e sparatorie, ma queste scene occupano solo poche pagine.
Lo stile di scrittura di Leonard è scorrevole e asciutto. L’autore non si dilunga in eccessive descrizioni o dialoghi inutili, il che rende la lettura piacevole e fluida. Leonard ha una capacità unica di mantenere il lettore coinvolto, anche quando la trama non si svolge nel modo previsto o si trova in un punto lento.
“Quaranta frustate meno una” non è un cattivo libro. Si legge bene ed è di piacevole compagnia, con personaggi ben delineati e una trama che, pur non essendo il tipico western, riesce a catturare l’attenzione. Tuttavia, per chi come me cercava un autentico western, potrebbe risultare deludente.