Pubblicato da: Pickwick il 08/02/2023
Generi: Horror
Pagine: 384
Formato: Copertina Flessibile
Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioPaul Sheldon, un celebre scrittore, viene sequestrato in una casa isolata del Colorado da una sua fanatica ammiratrice. Affetta da gravi turbe psichiche, la donna non gli perdona di aver "eliminato" Misery, il suo personaggio preferito, e gli impone tra terribili sevizie di "resuscitarla" in un nuovo romanzo. Paul non ha scelta, pur rendendosi conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte...
“Misery” è l’ennesimo libro di Stephen King che leggo, e purtroppo mi ha lasciato un po’ deluso. I suoi lavori pubblicati sotto lo pseudonimo di Richard Bachman sono quelli che ho apprezzato di più, mentre titoli come “The Outsider” mi hanno convinto meno. Questa è stata un’ulteriore possibilità che ho dato a King, ma che, a mio avviso, è stata sprecata.
La trama di “Misery” ruota attorno a Paul Sheldon, un famoso scrittore di romanzi rosa, che viene tenuto prigioniero da Annie Wilkes, una donna mentalmente instabile che si autoproclama la sua “fan numero uno”. Dopo averlo salvato da un incidente stradale, Annie scopre che Paul ha ucciso la sua eroina preferita, Misery Chastain, nell’ultimo libro della serie. Furiosa, lo costringe a scrivere un nuovo capitolo per riportare in vita il personaggio, sottoponendolo a torture fisiche e psicologiche.
Stephen King riesce a illustrare egregiamente la lenta discesa verso la follia del protagonista, un processo che diventa evidente solo nelle ultime pagine del romanzo. Tuttavia, per gran parte del libro, la narrazione si trascina faticosamente. Diverse volte ho dovuto interrompere la lettura per dedicarmi ad altro, poiché la storia non riusciva a coinvolgermi a sufficienza e rischiavo di addormentarmi.
In molte occasioni, la trama procede in modo prevedibile e monotono. Le lunghe riflessioni interne di Paul, sebbene ben scritte, finiscono per appesantire il testo. Manca quella tensione costante che tiene il lettore incollato alle pagine, un elemento che ci si aspetterebbe da un maestro del thriller come King.
La mia esperienza con “Misery” è stata caratterizzata da una persistente sensazione di noia e disinteresse. La narrazione, anziché avvolgermi nella sua morsa di suspense, mi ha lasciato spesso indifferente. Questo ha influito negativamente sulla mia percezione complessiva del libro, rendendo la lettura più un compito che un piacere.
In conclusione, “Misery” non ha saputo soddisfare le mie aspettative. La lentezza della trama e la mancanza di coinvolgimento emotivo hanno compromesso l’esperienza di lettura. Per chi cerca un romanzo avvincente e ricco di tensione, questo titolo potrebbe non essere la scelta migliore.