Recensione “L’uomo del labirinto” di Donato Carrisi

Recensione “L’uomo del labirinto” di Donato CarrisiL'uomo del labirinto di Donato Carrisi
Serie: Mila Vasquez #3
Pubblicato da: TEA il 04/12/2019
Generi: Thriller
Pagine: 390
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler

L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso.

Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, Libraccio

L’uomo del labirinto” è il primo libro di Donato Carrisi che leggo. Tempo fa ascoltai l’audiolibro de “Il suggeritore”, ma non ricordo molto e probabilmente lo leggerò di nuovo più avanti. Dopo aver acquistato “L’uomo del labirinto” ho scoperto che faceva parte di una serie di libri con protagonista tale Mila Vasquez, ma ormai ce l’avevo e allora ho deciso di leggerlo comunque. Fortunatamente non ho sentito la mancanza dei libri precedenti.

Trama

L’uomo del labirinto” segue le vicende alternate di un investigatore privato prossimo alla morte che tenta di risolvere un caso di rapimento e la vittima del rapimento stesso che tenta di ricostruire la sua cattività, per tentare di aiutare la polizia a risolvere il caso.

Come ogni buon thriller nel libro seguiamo diverse piste e spesso l’investigatore finisce in qualche situazione pericolosa. Da questo punto di vista il romanzo rispetta perfettamente gli stereotipi del genere, senza provare nemmeno a essere un po’ originale.

Personaggi

I personaggi sono scialbi e prevedibili. L’investigatore privato morirà, ma non lo conosciamo e quindi non ci importa. La donna ritrovata non è interessante e, avendola “conosciuta” solo dopo il rapimento non siamo legati a lei. Oltre a questi due personaggi vi sono quelli secondari che, ovviamente, sono ancora più anonimi. Concluso il libro non mi è rimasto niente di loro.

Ambientazione

Il worldbuilding non è sicuramente l’aspetto più importante di un thriller, ma in questo caso siamo in un paese ignoto dove vivono persone con nomi italo-stranieri come Bruno Genko e Samantha Andretti colpito da un’ondata di calore fuori dal normale. Non è quindi ambientato nel nostro mondo attuale, perciò mi avrebbe fatto piacere un approfondimento maggiore. Purtroppo invece i luoghi sono descritti sommariamente e con pochi, flebili dettagli giusto per posizionare i personaggi in un luogo che non sia totalmente ignoto.

Finale (senza spoiler)

Nel finale l’autore ha tentato il super colpo di scena, qualcosa da farti cadere il libro dalle mani, ma invece lascia solo una sensazione di confusione per via dell’assurdità. Dopo qualche ora passata a rimuginarci posso forse dire di aver vagamente capito quale fosse l’intenzione di Carrisi con il finale, ma comunque non lo trovo ecclatante.

 

L’uomo del labirinto” è un thriller accettabile. Si legge bene, ma i colpi di scena diventano presto ripetitivi e di conseguenza prevedibili. Vi sono thriller migliori.

Lascia un commento