Recensione “L’ascesa di Senlin” di Josiah Bancroft

Recensione “L’ascesa di Senlin” di Josiah BancroftL'ascesa di Senlin di Josiah Bancroft
Serie: The Books of Babel #1
Pubblicato da: Mondadori il 01/09/2020
Generi: Fantasy
Pagine: 408
Formato: eBook
Fonte: Mondadori

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Recensione senza spoiler

La Torre di Babele è la più grande meraviglia del mondo conosciuto. Grande come una montagna, l'immensa Torre ospita innumerevoli Regni Circolari, alcuni pacifici, altri bellicosi, appoggiati l'uno sull'altro come gli strati di una torta. È un mondo popolato di geni e tiranni, aeronavi e motori a vapore, animali insoliti e macchine misteriose. Attirato dalla curiosità scientifica e dalle mirabolanti promesse di una guida turistica, Thomas Senlin, mite preside di una scuola di provincia, decide di visitarla. Anzi, gli sembra che, con i suoi lussuosi Bagni, sia proprio la meta ideale per la sua luna di miele con Marya. Solo che, appena arrivati, i due sposi si perdono tra la folla di abitanti, turisti e furfanti. Determinato a ritrovare la moglie, Senlin inizia una lunga ricerca tra bassifondi, sale da ballo e teatri di burlesque. Dovrà sopravvivere a tradimenti, assassini, e ai lunghi cannoni di una fortezza volante. Ma se vuole riavere Marya, sopravvivere non basterà: dovrà sapersi trasformare da uomo di lettere in uomo d'azione.


L’ascesa di Senlin è un romanzo che ho deciso di leggere casualmente grazie alla proposta della Oscar Mondadori di fare una recensione onesta in cambio di una copia eArc del libro. Per questo motivo ho iniziato la lettura senza sapere nulla del libro, attratto solamente dalla quarta di copertina e dalla momentanea mancanza di altri libri da leggere.

Trama

La trama di base di L’ascesa di Senlin è molto semplice: un uomo ha perso la moglie nei pressi della Torre di Babele, una costruzione ad anelli la cui effettiva altezza è sconosciuta. L’obiettivo del protagonista è salire i primi anelli della torre in cerca della moglie perduta.

Il punto forte del libro però sono i risvolti presi dalla storia e le ambientazioni. Ogni anello viene descritto in modo magistrale dall’autore, che riesce a creare mondi sempre nuovi, unici e vivi. La lettura è sempre stata scorrevole interessante, praticamente priva di punti morti.

Personaggi

I personaggi di L’ascesa di Senlin sono tutti ben caratterizzati e definiti, tutti differenti tra loro per aspetto, personalità ed obiettivi. Ognuno di essi è ben sfruttato, facendo varie comparse nel corso della storia. Ho trovato ottima e ben fatta l’idea di riutilizzare vari personaggi più volte, piuttosto che crearne ogni volta di nuovi.

Stile di scrittura

Ho apprezzato parecchio lo stile di scrittura di Josiah Bancroft, molto scorrevole e pulito, ma non carente di descrizioni approfondite e dettagliate. Il libro si legge in modo rapido e senza mai nessun intoppo e c’è un ottimo bilanciamento tra narrazione e descrizioni.

Finale

Purtroppo penso che il finale di L’ascesa di Senlin sia la parte peggio riuscita di tutto il libro. Innanzitutto, il libro non ha una vera conclusione. Secondo me ogni libro, che faccia parte o no di una saga, deve avere un finale ben definito, come nel caso di Falce di Neal Shusterman. In questo caso, purtroppo, il finale non è presente e si è costretti a leggere i libri successivi per poter sapere la conclusione della storia (spero), cosa per me piuttosto grave.

Inoltre, molte cose improbabili accadono negli atti finali. Alcuni personaggi muoiono per poi tornare qualche pagina dopo, altri invece cambiano completamente carattere, come nel caso del protagonista, Thomas Senlin, che da una pagina all’altra capovolge totalmente la sua personalità.

Concludere in modo degno questo libro non era un compito difficile, quindi sono rimasto molto dispiaciuto da questo finale.

Conclusioni

Un ottimo libro, rovinato leggermente dal finale troppo aperto.

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