Pubblicato da: Sellerio il 09/07/2020
Generi: Letteratura di Viaggio
Pagine: 184
Formato: Copertina Flessibile
Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioNel 2018 Sylvain Tesson viene invitato dal fotografo naturalista Vincent Munier ad andare alla ricerca degli ultimi esemplari della pantera delle nevi. Questi animali magici e segreti, schivi ma altrettanto temuti, la cui caratteristica è la dissimulazione e l’occultamento, vivono in Tibet, sull’immenso altipiano del Qiangtang. In inverno le temperature sono glaciali, l’area è costantemente spazzata da forti venti e la neve non riesce mai ad attecchire.In volo verso la Cina Tesson conosce Marie, la compagna del fotografo, cineasta naturalista, e Léo, aiutante di campo e filosofo. Sono diventati una «banda dei quattro», insieme affrontano la strada e raggiungono paesaggi sempre più maestosi e deserti. La popolazione diminuisce, al suo posto la fauna sembra apparire dal nulla, al riparo dagli effetti nocivi della civiltà; greggi di antilopi, pecore blu, mandrie di yak, branchi di lupi, predati e predatori attraversano distese lunari e sconfinate, sembrano fagotti di lana, o macchie di inchiostro. A 5.000 metri di altitudine si apre il regno della pantera. In questo santuario naturale, totalmente inospitale per l’uomo, il felino ha trovato il modo di sopravvivere e di difendere la sua tranquillità. Per avvistarla bisogna organizzare degli appostamenti in cui restare immobili a volte per trenta ore consecutive, con la temperatura che staziona a decine di gradi sotto lo zero.La ricerca di questo animale mitico diviene per Sylvain Tesson il racconto di un’avventura straordinaria e la scoperta di uno spazio infinito di riflessione. Le conseguenze disastrose dell’intervento umano sulla natura, il destino di un mondo in cui le specie animali andranno a scemare fino a scomparire, l’annullamento del sé nella meditazione indotta dall’attesa spossante, la spiritualità che l’accompagna, il divenire invisibili nel flusso degli elementi che regala la fugacità della meraviglia. E poi la consapevolezza che la natura è popolata di presenze che ci guardano senza ostilità, ma tenendoci d’occhio: «gli animali sono i guardiani del giardino pubblico, dove l’uomo gioca col cerchio credendosi il re». Immergendosi totalmente nell’ambiente, trasformandosi in uno sguardo assoluto capace di vincere sul tempo, Tesson ha scritto il suo libro più coraggioso e importante.
“La pantera delle nevi” di Sylvain Tesson segue il viaggio dell’autore attraverso l’altopiano tibetano alla ricerca del leggendario e schivo felino che dà il titolo al libro (anche se in italiano si chiama Leopardo delle nevi, ma la traduttrice spiega perché venga chiamata pantera). Tuttavia, questo non è solo un racconto di viaggio; è una meditazione sulla vita, la pazienza e la bellezza dell’attesa. Più che sulla narrazione di paesaggi esotici, Tesson si concentra su riflessioni introspettive, arricchite da frequenti citazioni di opere letterarie più o meno note. Il suo stile crea un’atmosfera di contemplazione, dove la caccia alla pantera diventa quasi un pretesto per esplorare la propria interiorità.
La scrittura scorre abbastanza bene, anche se a tratti ho trovato che le descrizioni dei luoghi non rendessero appieno la bellezza e la vastità del paesaggio tibetano. Nonostante il tema del viaggio sia centrale, manca quella sensazione vivida di esplorazione dei luoghi, che forse avrebbe potuto arricchire maggiormente l’esperienza del lettore. Tuttavia, ciò che il libro perde in descrizioni visive, lo guadagna nelle parti in cui Tesson descrive l’attesa: il lento avvicinamento alla possibilità di avvistare la pantera, che riesce a coinvolgere il lettore in un clima di sospensione e trepidazione.
In conclusione, “La pantera delle nevi” è una lettura interessante per chi ama riflettere più che esplorare. Pur non essendo il tipico racconto di viaggio, offre spunti profondi sull’attesa e sulla vita. Nonostante non mi abbia trasmesso molto i luoghi, rimane una buona lettura, consigliata a chi cerca una narrativa più introspettiva e meditativa.