Recensione “La lunga marcia” di Richard Bachman (Stephen King)

Recensione “La lunga marcia” di Richard Bachman (Stephen King)La lunga marcia di Richard Bachman, Stephen King
Pubblicato da: Pickwick il 07/11/2013
Generi: Distopia
Pagine: 278
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore.., e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il sedicenne Garraty, si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla assiepata ai margini della strada.


Durante le mie ricerche su nuovi libri distopici da leggere spesso mi sono imbattuto in La lunga marcia di Stephen King, inizialmente pubblicato con il suo pseudonimo RIchard Bachman. Avevo già letto in precedenza L’uomo in fuga, libro che mi era particolarmente piaciuto, quindi avevo delle aspettative alte.

La lunga marcia racconta di 99 adolescenti che decidono volontariamente di partecipare a una gara in cui devono camminare senza sosta, vince l’ultimo che sopravvive. Il libro segue Garraty, uno di questi ragazzi, dall’inizio della gara fino alla fine, con qualche flashback sparso qua e là per aggiungere dettagli ai vari personaggi.

La lunga marcia

Una delle caratteristiche distintive di questo libro è l’enfasi posta sulla psicologia dei personaggi. Le descrizioni dell’ambiente circostante e dei personaggi sono minimali, ci si concentra più sulle complesse motivazioni dei partecipanti, con domande come “Perché hai scelto di partecipare?” e “Pensi di vincere?”. Ciascun partecipante ha le sue ragioni per intraprendere questa gara suicida, ragioni che potrebbero sembrare banali a un lettore adulto, ma che risuonano profondamente se ci mettiamo nei panni di adolescenti alle prese con le loro sfide personali. Questo aspetto rende La Lunga Marcia un romanzo di formazione con toni molto dark tipici di King.

In conclusione, La Lunga Marcia di Stephen King, scritto sotto l’alter ego di Richard Bachman, è un’opera che fa riflettere sulla fragilità della giovinezza e che esplora il lato oscuro della natura umana. Non mi ha lasciato incollato alle pagine come altre distopie, ma comunque risulta essere un ottimo libro.

Alcune note su Richard Bachman

Richard Bachman

Richard Bachman è uno pseudonimo usato da Stephen King tra il 1977 e il 1984.

Alcune note su Stephen King

Stephen King

Scrittore statunitense (n. Portland, Maine, 1947). Specializzato in romanzi e racconti horror, la sua prolifica carriera è cominciata nel 1974 con il romanzo Carrie, per poi affermarsi con The Shining nel 1977 e continuare con una grande produzione di scritti che ha fatto di K. uno degli autori più popolari del suo tempo, popolarità raggiunta anche grazie alla sua attività di sceneggiatore, produttore e attore cinematografico.

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