Recensione “Killshot” di Elmore Leonard

Recensione “Killshot” di Elmore LeonardKillshot di Elmore Leonard
Pubblicato da: Einaudi il 7/7/2009
Generi: Thriller
Pagine: 321
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler

Carmen e Wayne Colson sono due persone normali, segnate dalla vita, che hanno ormai accettato un'esistenza ordinaria, fatta di piccole cose e di pretese ancor più modeste. La loro unica colpa: trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e sventare, più per istinto che per ragionamento, un tentativo di estorsione violenta. Da quel giorno, niente sarà più lo stesso. Costretti a fuggire, inseguiti da un killer professionista, Blackbird, e dal sociopatico Richie Nix, scopriranno che perfino il programma protezione testimoni dell'FBI, che li accoglie, è retto dalle stesse regole che hanno appena appreso a loro spese: violenza, inganno, sfruttamento spietato. E si troveranno a lottare da soli per poter sopravvivere.

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Dopo aver letto “Quaranta frustate meno una” di Elmore Leonard, ho deciso di approfondire la conoscenza di questo autore recuperando un altro dei suoi libri. Dopo aver cercato suggerimenti online, la mia scelta è ricaduta su “Killshot“. Speravo di trovare un romanzo western d’azione, qualcosa in stile Cormac McCarthy, con cowboy e avventure nel selvaggio West. Purtroppo, anche stavolta, come con “Quaranta frustate meno una”, le mie aspettative non sono state del tutto soddisfatte.

Killshot“, a volte tradotto in italiano come “Il corvo”, si presenta infatti come un romanzo noir, distante dall’ambientazione western che cercavo. La trama ruota attorno a un inseguimento e un duello tra due killer e una coppia che si trova per caso sul loro cammino. La storia non è particolarmente elaborata, ma riesce comunque a intrattenere. Il ritmo del libro è fluido e avvincente, mantenendo il lettore interessato pagina dopo pagina, anche se più per i personaggi che per la trama stessa.

Uno degli aspetti più positivi di “Killshot” è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Leonard dimostra abilità nel creare figure complesse e tridimensionali, ognuna con una personalità ben definita e motivazioni chiare. I protagonisti sono ben sviluppati, con dinamiche interessanti che rendono la loro evoluzione coinvolgente. I due killer, in particolare, sono descritti con una precisione psicologica che li rende affascinanti, nonostante la loro natura criminale.

La coppia coinvolta nella storia aggiunge un elemento umano e vulnerabile alla narrazione, creando un contrasto efficace con la spietatezza dei killer. Questa dinamica tra preda e predatore è esplorata con bravura, rendendo il romanzo un’esperienza di lettura piacevole anche se non esattamente quello che mi aspettavo.

In conclusione, “Killshot” è un romanzo ben scritto, semplice ma efficace. Non eccelle per originalità della trama, ma compensa con personaggi solidi e ben delineati. Pur non essendo il western che cercavo, è comunque una lettura godibile che mette in luce le qualità narrative di Elmore Leonard. Se siete alla ricerca di un buon noir con personaggi ben costruiti, “Killshot” potrebbe fare al caso vostro.

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