Recensione “Il treno” di Georges Simenon

Recensione “Il treno” di Georges SimenonIl treno di Georges Simenon
Pubblicato da: Adelphi il 09/07/2020
Generi: Narrativa
Pagine: 149
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler

«Grande romanzo, Il treno: per la capacità del suo autore di concentrare in meno di centocinquanta pagine l’affresco storico e la vicenda privata; per la straordinaria efficacia dei dialoghi ... per la sapienza con la quale (bastano talvolta pochi tocchi: un corpo nudo sotto il vestito, un paio di mutandine stese al sole) l’immaginazione sa nutrire l’erotismo».
Giorgio Montefoschi

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Il treno” è il secondo libro di Georges Simenon che leggo. Dopo aver apprezzato enormemente “L’America in automobile“, ho deciso di recuperare parecchi altri libri dell’autore, intuendo la possibilità di scoprire storie altrettanto affascinanti. Fortunatamente, questa intuizione si è rivelata corretta.

Anche durante la lettura de “Il treno” mi sono immerso totalmente nella storia. Simenon dimostra ancora una volta di essere un vero maestro dell’arte della scrittura. Con una prosa semplice ma incisiva, riesce a catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine. In circa 150 pagine introduce personaggi complessi, ci fa vivere una storia ricca di emozioni e la conclude in modo perfetto.

La trama di “Il treno” è avvincente e si sviluppa con un ritmo che tiene costantemente alta la tensione. Il romanzo racconta le vicende di un uomo che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trova a bordo di un treno in fuga dall’avanzata tedesca. Durante il viaggio, si sviluppano relazioni umane intense e drammatiche, che Simenon descrive con una sensibilità e una profondità psicologica straordinarie.

Una scena immaginaria tratta dal libro Il treno
Immagine generata con ChatGPT

I personaggi sono tratteggiati con grande cura. Il protagonista, con le sue paure, speranze e riflessioni, risulta incredibilmente realistico e vicino al lettore.

Uno degli aspetti più affascinanti di questo libro è la capacità di Simenon di creare un’atmosfera densa e palpabile. Le descrizioni del treno, del paesaggio circostante e delle condizioni di vita dei personaggi sono così vivide che sembra di essere lì con loro, di sentire gli stessi odori, di percepire le stesse ansie.

Non posso che elogiare la capacità di Simenon di concludere la storia in modo soddisfacente, lasciando il lettore pienamente appagato. Nonostante la brevità del romanzo, ogni elemento della trama trova il suo posto, e ogni personaggio il suo destino, in un finale che chiude il cerchio con eleganza.

In conclusione, fatico a trovare qualcosa di negativo da dire su questo libro. “Il treno” è una lettura davvero gradevole, un piccolo gioiello che conferma il talento di Georges Simenon. Se siete alla ricerca di una storia breve ma intensa, che riesca a emozionare e a far riflettere, “Il treno” è sicuramente una scelta eccellente.

Alcune note su Georges Simenon

Georges Simenon

Romanziere di lingua francese e di origine belga, è nato a Liegi nel 1903. La sua vastissima produzione (circa 500 romanzi) occupa un posto di primo piano nella narrativa europea. Grande importanza ha all’interno del genere poliziesco, grazie soprattutto al celebre personaggio del commissario Maigret. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi, supera i settecento milioni di copie. Secondo l’Index Translationum, un database curato dall’UNESCO, Georges Simenon è il quindicesimo autore più tradotto di sempre. Grande lettore fin da ragazzo, nel 1919 entra come cronista alla “Gazette de Liège”, dove rimane per oltre tre anni firmando con lo pseudonimo di Georges Sim. Contemporaneamente collabora con altre riviste e all’età di diciotto anni pubblica il suo primo romanzo. Scrive moltissimo fino al 1980, anno della scomparsa della figlia. È morto a Losanna nel 1989.

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