Recensione “Il giardino di marmo” di Alex Taylor

Recensione “Il giardino di marmo” di Alex TaylorIl giardino di marmo di Alex Taylor
Pubblicato da: Edizioni Clichy il 26/04/2022
Generi: Thriller
Pagine: 344
Formato: Copertina Flessibile
three-stars
Recensione senza spoiler

Un romanzo d'esordio in cui il respiro della grande letteratura si unisce al ritmo serrato del thriller, una scrittura ricca e raffinatissima capace di costruire dialoghi del miglior cinema e di raccontare l'immensità degli spazi dell'America, tra paesaggi acidi e ormai privi di ogni reale umanità. Riprendendo la migliore tradizione della narrativa statunitense , Alex Taylor riesce a dare ai grandi temi della tragedia greca e skakespeariana l'immediatezza e la semplicità del western, esplorando le più oscure profondità dell'animo umano.

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Il giardino di marmo” di Alex Taylor è un thriller ambientato nell’America rurale del sud che ruota intorno a un giovane protagonista coinvolto in un omicidio. Da questo evento prende vita la trama che vedrà diversi personaggi coinvolti in quello che solo all’apparenza sembrava un omicidio di poco conto.

La trama di “Il giardino di marmo” si sviluppa gradualmente, rivelando lentamente i segreti e i misteri che circondano i personaggi. Questo crea un interesse crescente nel lettore, che viene spinto a proseguire la lettura per scoprire le verità nascoste. Tuttavia, questo interesse è spesso mitigato dalla caratterizzazione dei personaggi, che risultano poco sviluppati e stereotipati. Ogni personaggio sembra essere definito da una singola caratteristica distintiva: il monco, la prostituta, il pazzo, l’omicida. Il protagonista, privo di una caratteristica unica saliente, risulta essere il più piatto e meno interessante del gruppo.

Il libro è caratterizzato da una scrittura pomposa, con periodi lunghi e una scelta lessicale che sembra mirare più a dimostrare la bravura dell’autore che a servire la storia. Questo approccio rende la lettura pesante, rallentando il ritmo del racconto e rischiando di alienare il lettore. Sebbene le descrizioni siano dettagliate e ricche, l’eccessiva verbosità finisce per distrarre, facendo apparire il libro come un esercizio di stile piuttosto che una storia avvincente.

Nonostante questi difetti, “Il giardino di marmo” riesce comunque a essere una buona lettura grazie alla trama ben costruita e alla suspense che riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore. Tuttavia, l’impressione generale è che l’autore abbia dato troppa importanza a frasi pompose e inutili, a scapito di un contenuto più sostanziale e di una caratterizzazione dei personaggi più profonda e variegata.

Ho letto libri dello stesso genere migliori, consiglio “Il giardino di marmo” solo se vi piacciono i thriller violenti con frasi pompose.

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