Recensione “Gli aghi d’oro” di Michael McDowell

Recensione “Gli aghi d’oro” di Michael McDowellGli aghi d'oro di Michael McDowell
Pubblicato da: Neri Pozza il 16/01/2024
Generi: Saga Familiare
Pagine: 540
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Anno di Grazia 1882. New York festeggia il nuovo anno tra opulenza e miseria. Dalla sua dimora di Gramercy Park, il cinico giudice James Stallworth, affiancato dal figlio e dal genero, lancia la sua crociata: ripulire il famigerato Triangolo Nero, quartiere di bettole, bordelli, fumerie d’oppio e botteghe di ricettatori, su cui regna la feroce Black Lena Shanks col suo clan di donne versate nelle arti della crudeltà. Ma la sete di potere degli Stallworth dovrà misurarsi con la furia vendicatrice di Black Lena.


Gli aghi d’oro di Michael McDowell narra della lotta tra due famiglie, gli Shanks e i Stallworth, nella New York del XIX secolo. Dopo aver letto la saga di Blackwater le aspettative erano alte, ed è con immensa gioia che posso dire che sono state rispettate.
Se in Blackwater la narrazione era incentrata su una singola famiglia nell’arco di diversi anni, in Gli aghi d’oro seguiamo invece due famiglie per circa un anno.

Michael McDowell riesce a presentarci entrambi i parentadi in modo esaustivo. Nonostante il notevole numero di personaggi nel libro, dopo poco riuscivo già a orientarmi nei complessi rami genealogici. Ogni membro è ben caratterizzato e differente dagli altri.

L’incalzante ritmo della storia, simile a quello di Blackwater, cattura l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine. Non c’è spazio per momenti vuoti o superflui; ogni pagina contribuisce all’opera e tiene il lettore incollato al libro fino all’ultima parola.

I libri di Michael McDowell nelle loro fantastiche edizioni
I libri di Michael McDowell nelle loro fantastiche edizioni

Edizione

L’edizione di “Gli aghi d’oro“, curata con lo stesso stile della serie di “Blackwater” da Pedro Oyarbide, è un capolavoro visivo. Il design è ricco di piccoli dettagli che richiamano gli eventi del libro, e, in congiunta all’effetto di rilievo, crea una sensazione fantastica. Tuttavia, la scelta di mantenere un formato tascabile con così tante pagine rende la lettura scomoda. Tenere in mano il volume a lungo è una sfida, ma la qualità dei materiali utilizzati garantisce che la costa rimanga intatta anche una volta finita la lettura.

 

In conclusione, “Gli aghi d’oro” è una lettura avvincente e ben scritta che affascina con la sua trama intricata e i personaggi indimenticabili. Michael McDowell dimostra ancora una volta di essere un maestro della narrazione, regalandoci un’opera che rimarrà impressa nella mente dei lettori per lungo tempo.

Alcune note su Michael McDowell

Michael McDowell

Michael McDowell è stato un autore e sceneggiatore statunitense. Si è laureato in inglese ad Harvard e ha conseguito un dottorato di ricerca a Brandeis. Ha lavorato come insegnante, critico teatrale e segretario. È stato autore di più di venticinque romanzi e sceneggiature, tra cui quella del film Beetlejuice – Spiritello porcello.

Michael McDowell si è spento a Boston il 27 dicembre 1999, in seguito a complicazioni dell’AIDS.

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