
Pubblicato da: Mondadori il 27/02/2024
Generi: Storico
Pagine: 192
Formato: Copertina Rigida

Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioMai era accaduto prima nella storia di Roma che due giovani dell’aristocrazia si amassero in modo così incondizionato. Dal momento in cui, giovanissimi, si riconosceranno come spiriti affini, Germanico e Agrippina non si separeranno più. Il vincolo che li unisce, del resto, è il coronamento di una grande passione, non certo un impegno formale determinato da convenienze politiche.Quando il giovane comandante è chiamato a guidare le otto legioni stanziate lungo il fiume Reno per riscattare il nome dell’Impero dopo la disfatta di Teutoburgo, Agrippina decide di seguirlo in Germania. Nonostante sia incinta, partecipa da protagonista alla vita dell’accampamento, rivelando presto un ascendente sui soldati superiore persino a quello del marito.Fieri, impavidi, volitivi, entrambi sembrano dei predestinati: se Germanico, figlio del valoroso comandante Druso, è l’uomo più indicato a succedere al vecchio imperatore Augusto, di cui è il pupillo, Agrippina, figlia di Marco Vipsanio Agrippa, l’eroe di Azio, ma soprattutto nipote di Augusto, rappresenta l’esempio più fulgido della matrona romana. Eppure, alla morte di Augusto per loro le cose si mettono male. Nel testamento l’imperatore ha designato il figliastro Tiberio come suo successore. Livia, sua madre – avversaria di Agrippina -, che ha sempre agito perché il marito favorisse il figlio Tiberio, detiene adesso un potere illimitato. Amati dalla gente e dai soldati così come temuti dal potere, Germanico e Agrippina accetteranno con spavalda consapevolezza il loro destino.Anni dopo la loro morte, sarà il centurione Quinto Sergio Sabino – un leale servitore dello Stato che ha avuto la ventura di essere testimone delle loro gesta – a raccontare nelle sue memorie chi furono l’imperatore mancato e la sua sposa guerriera, e in che modo Tiberio e Livia si accanirono su di loro.Con il rigore dello storico e la capacità affabulatoria del grande narratore, Valerio Massimo Manfredi fa ritorno ai luoghi di Teutoburgo, regalandoci il ritratto indimenticabile di due figure epiche, Germanico e Agrippina, e mettendo in scena la battaglia campale di Idistaviso, l’evento che segnerà il riscatto dell’esercito romano sui Germani, e che conferirà a Germanico la gloria immortale di cui gode presso la posterità.
Incuriosito dalla copertina e dall’incipit, ho acquistato d’impulso Germanico in libreria. Non ho mai letto nulla di Valerio Massimo Manfredi, tantomeno libri storici in generale. Però mi piace provare generi nuovi e spesso, come in questo caso, scopro nuovi interessi.
Germanico è un romanzo storico di stampo realistico che segue la vita di Germanico, appunto, dal 14 d.C. fino alla sua morte. Tramite la voce di un centurione seguiamo eventi come la ribellione dei legionari, l’allenamento di un battaglione d’elite, i Lupi, e alcune battaglie contro i popoli germanici.

Non sono un esperto di storia, non conoscevo nemmeno Germanico, però facendo divagazioni su Wikipedia per interesse personale sembrerebbe che il romanzo sia fedele ai fatti realmente accaduti.
Ogni tanto faticavo a seguire la trama, ma la mappa e l’albero genealogico presenti a inizio libro sono stati d’aiuto enorme. Grazie a questi due strumenti di supporto la lettura è stata chiara e gradevole.
“Germanico” di Valerio Massimo Manfredi è un buon libro storico, si tratta di una lettura piacevole e appassionante.