Recensione “Fiori per Algernon” di Daniel Keyes

Recensione “Fiori per Algernon” di Daniel Keyes Fiori per Algernon di Daniel Keyes
Pubblicato da: TEA il 17/03/2016
Generi: Narrativa
Pagine: 314
Formato: Copertina Flessibile
four-half-stars
Recensione senza spoiler

Algernon è un topo, ma non un topo qualunque. Con un'audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo QI, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon, che fino all'età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio. Ma cosa succederà quando la stessa operazione verrà effettuata su Charlie? Quale sorte accomunerà la sua esistenza e quella del fedele amico Algernon?Fiori per Algernon è ormai considerato uno dei grandi romanzi del XX secolo, un capolavoro della narrativa di anticipazione: il diario di un uomo che «voleva soltanto essere come gli altri», un romanzo definito dal New York Times «magistrale e profondamente toccante», un'opera che ha ispirato film, serie televisive, musical, che ha vinto il Premio Hugo e il Premio Nebula e ha venduto oltre cinque milioni di copie nel mondo.

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Fiori per Algernon di Daniel Keyes è la storia di Charlie Gordon, un uomo con disabilità intellettiva che si sottopone a un esperimento scientifico per aumentare la propria intelligenza. Il romanzo è strutturato come una serie di rapporti scritti dallo stesso Charlie, permettendo di seguire in prima persona la sua trasformazione da un individuo ingenuo e limitato a un genio capace di comprendere il mondo in modi che non avrebbe mai immaginato. Parallelamente, seguiamo anche Algernon, un topo da laboratorio sottoposto allo stesso trattamento, il cui destino prefigura quello del protagonista.

Uno degli aspetti migliori del libro è lo stile di scrittura: all’inizio, Charlie scrive con una grammatica e un lessico completamente errati, ma in modo che il testo rimanga comunque leggibile e comprensibile. Man mano che il suo intelletto si sviluppa, anche la scrittura evolve, diventando più fluida, articolata e complessa, riflettendo il cambiamento non solo nel linguaggio, ma anche nei pensieri e nella percezione del mondo. Questo dettaglio è eseguito in maniera impeccabile e rende il romanzo un esempio straordinario di come lo stile debba adattarsi al punto di vista del personaggio che si sta raccontando. Il passaggio da una mente semplice a una mente brillante è graduale, naturale e ben costruito, permettendo al lettore di vivere il cambiamento in modo immersivo.

Oltre all’abilità stilistica, il romanzo colpisce per la sua profondità emotiva. L’intelligenza acquisita non porta solo benefici, ma anche una crescente consapevolezza della solitudine, della crudeltà del mondo e delle barriere invisibili che separano le persone. Il contrasto tra il Charlie iniziale e quello geniale è struggente, e il lettore si trova inevitabilmente a riflettere sulle tematiche dell’identità, della felicità e del valore della conoscenza.

Fiori per Algernon è un romanzo bellissimo, con un’esecuzione magistrale dal punto di vista stilistico e narrativo. È una lettura emozionante e allo stesso tempo un testo di riferimento per chi vuole studiare come lo stile di scrittura possa adattarsi al personaggio e alla sua evoluzione. Un libro consigliatissimo, sia per il valore umano che per quello tecnico.

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