Pubblicato da: Einaudi il 16/07/2014
Generi: Narrativa
Pagine: 166
Formato: Copertina Flessibile
Recensione senza spoiler
Acquista qui: Amazon, LaFeltrinelli, IBS, Mondadori, LibraccioLester Ballard è un uomo violento, dal passato difficile. Avendo perso ogni cosa, vive nell'abbandono e da sempre sfida e aggredisce i cittadini del suo paese, East Tennessee. Viene incarcerato, con l'accusa di violenza carnale. Quando si scopre che non è colpevole, gli viene concessa la libertà, il permesso di vagare a piacere, razziando e depredando la popolazione con le sue strane voglie. Normali e casuali incontri per commissioni in merceria, dal maniscalco e all'emporio diventano scene di travolgente forza insieme comica e grottesca. Mentre la storia precipita verso il suo indimenticabile finale, McCarthy dipinge le realtà più sordide della vita con senso umoristico oltre che di partecipazione umana.
“Figlio di Dio” di Cormac McCarthy è un romanzo breve di sole 166 pagine che racconta un breve periodo della vita di Lester Ballard, un personaggio molto particolare di cui non dirò molto per non rovinarvi la lettura.
Il libro è scritto con il tipico stile di McCarthy, asciutto, con dialoghi rapidi e puliti. Anche i contenuti presentano elementi classici dell’autore, McCarthy non si fa problemi a descrivere omicidi e stupri. Lo stile può piacere o non piacere, personalmente me ne ero già innamorato con “La strada“.
La psicologia del personaggio principale, Lester Ballard, è rappresentata in modo eccezionale pur non essendo un romanzo in prima persona. L’autore descrive i suoi movimenti e le sue azioni in modo eccelso e queste sono sufficienti a mostrarci cosa pensa e quali sono i suoi ragionamenti.
“Figlio di Dio” è un ottimo romanzo breve che dimostra ancora una volta la bravura di Cormac McCarthy.