Recensione “Dodici” di Zerocalcare

Recensione “Dodici” di ZerocalcareDodici di Zerocalcare
Pubblicato da: Bao Publishing il 17/10/2013
Generi: Graphic Novel
Pagine: 95
Formato: Copertina Flessibile

Recensione senza spoiler

Zerocalcare (il personaggio) è in coma, gli zombie stanno per decimare quel che resta della popolazione di Rebibbia e tocca a Secco, Katja e all'amico Cinghiale trovare un mezzo per scappare da una situazione ormai compromessa. Prendendosi una pausa dal suo abituale sguardo sul mondo (e da se stesso come protagonista, Zerocalcare (l'autore) lascia andare a briglia sciolta le sue innumerevoli paranoie apocalittiche e racconta una storia avventurosa di rivalsa, rancore e speranza per il futuro, che fa il giro largo per spiegare l'incrollabile amore per un quartiere che tutto il mondo crede essere solamente un carcere.

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Dodici” di Zerocalcare è un’opera che, purtroppo, non è riuscita a conquistarmi come avrei sperato. Conosco bene il talento di Zerocalcare e ho apprezzato gli altri suoi lavori, ma questo volume mi ha lasciato un po’ deluso. Ero curioso di vedere come l’autore si sarebbe destreggiato con una storia più di finzione del solito e come avrebbe affrontato un tema come l’apocalisse zombie, ma il risultato finale non mi ha coinvolto come avrei voluto.

Dodici” è ambientato nel quartiere romano di Rebibbia, sconvolto da un’epidemia zombie. I protagonisti, Secco, Cinghiale e Katja, cercano di sopravvivere in questo nuovo mondo infestato dai morti viventi e di salvare il loro amico Zero. Nonostante le premesse interessanti, la storia risulta piuttosto debole e manca dell’introspezione tipica dei lavori migliori di Zerocalcare. Le riflessioni e i momenti di introspezione, che solitamente arricchiscono le sue opere, sono qui meno presenti e meno incisivi.

Uno degli aspetti più positivi di “Dodici” è sicuramente l’uso dei colori. L’alternanza dal bianco e nero ai colori, con il rosso come colore di risalto, danno al volume uno stile particolare e aiutano a seguire con facilità i diversi salti temporali.

Inoltre, nonostante l’ambientazione post-apocalittica che offrirebbe infinite possibilità per scene d’azione coinvolgenti, “Dodici” presenta pochissime sequenze di questo tipo. Le poche scene d’azione presenti sono ben realizzate, ma risultano insufficienti per sfruttare appieno il potenziale di un’ambientazione così ricca di tensione e pericoli. Questo spreco di opportunità rende la lettura meno avvincente e dinamica di quanto potrebbe essere.

Un altro punto critico è il finale del libro, che arriva all’improvviso, lasciando la sensazione che manchi una parte significativa della storia. Questo brusco termine della narrazione lascia il lettore con molte domande e un senso di incompiutezza, come se l’autore avesse interrotto il racconto a metà.

In conclusione, “Dodici” di Zerocalcare non ha soddisfatto le mie aspettative. Anche se l’autore dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare mondi e situazioni visivamente intriganti, la mancanza di un ritmo coinvolgente, di introspezione e di scene d’azione adeguate ha compromesso l’esperienza di lettura.

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