Recensione “Casino Royale” di Ian Fleming

Recensione “Casino Royale” di Ian FlemingCasino Royale di Ian Fleming
Serie: James Bond #1
Pubblicato da: Adelphi il 11/07/2012
Generi: Giallo, Thriller
Pagine: 227
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni - eleganti, spiritosi, crudeli - di Ian Fleming. Ma l'abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd. Tutto dunque comincia da qui, dall'odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.


Grazie agli sconti Adelphi di qualche tempo fa ho finalmente recuperato il primo libro della serie di James Bond, Casino Royale. Lo desideravo da un po’, ma non ho mai voluto acquistarlo al prezzo di copertina di 22,00€, secondo me troppo oneroso. Nella recensione vedremo anche se ne è valsa la pena.

Come dicevo, Casino Royale è il primo libro dove vediamo il personaggio di James Bond, l’agente 007. In questa sua avventura d’esordio dovrà sconfiggere una spia dell’URSS al casinò per portarlo sul lastrico e farlo uccidere da un’agenzia segreta dell’unione sovietica. Descritta così la trama sembra semplice, e difatti lo è. Ci sono solo un paio di scene d’azione, molto leggere e lente, niente di emozionante. Il nostro agente sconfiggerà il cattivo e tutti gli faranno i complimenti. Qui sarebbe dovuto finire il libro, invece prosegue per molte altre pagine descrivendo il ritiro romantico con la bond girl. Ho trovato la trama lenta e povera, sarebbe stato forse più adatto ad essere un racconto breve.

I personaggi, oltre a James Bond e il cattivo di turno, includono tre compagni dell’agente e due scagnozzi nemici. Tutti sono piatti e senza carattere. Il personaggio con più personalità è James Bond, ovviamente, ma lo standard è comunque piuttosto basso.

L’edizione è di ottima qualità, ma non riesco a capacitarmi del costo così elevato. Secondo me non ne vale la pena.

Il libro non mi è piaciuto particolarmente, non è pessimo ma neanche qualcosa che consiglierei. Soprattutto non per

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